Poter vivere il mondo verticale e arrampicare sulla roccia è un gran dono della Natura. Basta un corpo sano, una parete di roccia (anche se a volte troppo sana non è) e sì, un po’ di testa (sana o non, ma lasciamo perdere questo argomento).
Per quanto sarebbe bello scalare nudi e senza scarpe (cosa che comunque, se il pubblico è d’accordo, si può benissimo fare), per arrampicare in falesia o su un sasso, c’è del materiale tecnico che facilita il tutto.
Non è una disciplina che richiede un portafogli gonfio; le pareti sono di tutti e nessuno vi chiederà mai niente per scalare in natura. Una volta preso, il materiale dura molto tempo, e se tenuto con attenzione, non va cambiato spesso. Bisogna comunque verificare lo stato d’usura del materiale d’arrampicata da utilizzare prima di scalare. Non siate negligenti, non legatevi ad una corda messa in brutte condizioni.
Scarpette
Rigide, morbide, ballerine, con lacci o con velcro: di scarpette ce ne sono un’infinità. La cosa più importante è ci vi troviate bene voi e che vi permettano di scalare al meglio delle vostre possibilità. Come scegliere quindi la scarpetta ideale? Ne parleremo a breve in un prossimo articolo.
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Imbrago
Anche di imbraghi ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti: ogni anno i brand di settore cercano di migliorare i loro prodotti secondo le esigenze degli scalatori. Per una guida dettagliata all’imbrago, alle sue caratteristiche e alle sue diverse tipologie, rimandiamo all’articolo già pubblicato su questo blog “Come scegliere il vostro imbrago da arrampicata”.
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Corda
Le corde che si usano per arrampicare sono corde elastiche e dinamiche che oltre a compiere il fondamentale compito di tenervi in caso di caduta e di non farvi schiantare al suolo, attutiscono la caduta evitando che tanti voli alla lunga vi portino ad avere micro traumi sulla schiena o sulle caviglie.
In falesia si usa una corda che può variare dai 60 agli 80, fino ormai anche ai 100 metri. Quando si parte per un tiro bisogna avere la corda il doppio lunga rispetto all’itinerario che si vuole scalare, perché arrivati in catena vi dovrete poi anche calare. Quindi se un tiro è lungo 40 metri accertatevi che la corda arrivi ad 80 (considerate che con il peso dello scalatore e l’elasticità la corda si allunga qualche metro). Fate sempre un nodo alla fine della corda in modo che non possa accadere che durante la calata questa esca dal discensore causando la caduta dello scalatore che viene calato.
La corda può essere a tagliata: quando le estremità si rovinano per le strette dovute dal nodo e dalle numerose cadute, queste vengono tagliate (portate nel vostro zaino sempre del nastro, un coltello e l’accendino). Scalate sempre sul capo buono!
Un altro aspetto da valutare nel comprare la corda è il diametro: si parte da 10 mm (le corde più larghe) fino ad arrivare anche a 8.7 mm. Più unna corda ha il diametro largo e meno si rovina, tuttavia pesa di più e mentre si sale su vie particolarmente lunghe si può percepire. Una corda più fina è meno vincolante ma si rovina con più rapidità e dunque va cambiata più spesso. Un buon compromesso per iniziare è intorno ai 9.8 / 9.5 mm e una lunghezza dai 70 agli 80 m.
Multipitch: per scalare su più lunghezze si usano delle mezze corde o corde gemelle (le gemelle non vanno spaiate, si usano come se fossero un’unica corda). La lunghezza varia dai 50 ai 60 metri e il diametro fra i 8.1 mm e i 8.6 mm.
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Rinvii da arrampicata
Mentre si sale, la propria corda andrà pur passata da qualche parte: questi attrezzi fondamentali con cui si “monta” un tiro sono i rinvii. I rinvii sono composti da due moschettoni collegati da una fettuccia.
Il moschettone in cui passa la corda può essere a leva curva o a filo; per quanto riguarda la qualità del rinvio, bisogna cercare quello con cui ci si trova meglio durante l’utilizzo. Anche in questo caso le aziende di settore cercano di migliorarsi ogni anno, inventando materiali sempre più leggeri e resistenti.
Come con la corda, anche con il rinvio può fare la differenza la questione peso: più il rinvio è pesante più chilogrammi siete costretti a portarvi su e la vostra ferrea dieta non sarà servita a niente! Per cominciare potete consigliamo di prendere un set da 10-12 rinvii.
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Freni e discensori
Per far scalare il vostro compagno dovrete avere uno strumento d’assicurazione. Di conseguenza anche lui l’avrà e potrà così farvi sicurezza.
Di assicuratori per arrampicata ve ne sono diversi tipi: Gri-Gri di Petzl e Matik di Camp (per citarne alcuni) che sono cosiddetti “autobloccanti” e altri “non autobloccanti” che sono la Piastrina con molla, il Secchiello e l’Otto. Il più usato in arrampicata sportiva è il Gri-Gri, ma le altre aziende stanno sviluppando delle alternative più che valide.
In falesia si consiglia l’uso di un autobloccante, non servendo il dispositivo per la “discesa in doppia”, abbinato a un moschettone a ghiera da tenere al vostro imbrago. Ma soprattutto, quale che sia il dispositivo che si sceglie, si raccomanda di imparare a usarlo e di usarlo sempre con attenzione e “cervello”.
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Zaino e sacco portacorda
Ebbene sì, per portare il vostro bel materiale in falesia, oltre a cibo, acqua e vestiti, avrete bisogno di uno zaino fra i 30 e 40 litri. Per le scalate in montagna avrete invece bisogno, da un leggero e piccolo zaino per le vie in giornata (10,20 l) fino ad un sacco da parete da 70 o 100 l per le vostre lunghe avventure in parete.
Il sacco porta corda, soprattutto in falesia, serve non far sporcare la vostra corda e per portarla separatamente al vostro materiale. Dividendo questi pesi vi sembrerà di faticare meno sull’avvicinamento!
Che cos’altro può servire? È utile avere con sé sempre una lampada frontale nel caso non si riesca a smettere di scalare e si sia costretti a tornare alla macchina al buio completo. Non dimentichiamo poi un sacchetto portamagnesite per la magnesite in polvere o della semplice magnesite liquida se la preferiamo e, se andiamo a fare boulder, il crashpad, il tappeto anticaduta.
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Che aspettate? Non vi stanno già sudando le mani? Non vi resta che cercare su Storfit il materiale che fa per voi!
Foto di copertina: Nicola Ciapponi