Migliori libri sulla montagna

Per molti l’inverno è sinonimo di sport, per tanti altri di relax. Una cosa è certa: la sera, dopo aver trascorso una giornata sulla neve, o alle terme, prendere posto sul divano, magari vicino ad un camino scoppiettante, con un buon libro tra le mani, è una delle “sette meraviglie del mondo”.

Ecco, allora, che per aiutare i lettori nell’arduo compito di scegliere la lettura che meglio sposa l’atmosfera invernale, abbiamo selezionato i 10 migliori libri a tema “alpino”. La selezione presentata permetterà a donne e uomini, adulti e ragazzi, sportivi e non, di vivere meravigliose avventure tra le vette innevate.  Insomma, sono le 10 letture ideali sulla montagna con cui rilassarsi tra una discesa e l’altra, mentre si prende il sole in baita o ci si riposa la sera dopo una giornata in pista.

Buona lettura!

In viaggio sulle Alpi, Marco Albinio Ferrari

Le dieci montagne più importanti, famose e frequentate delle Alpi danno il titolo ad altrettanti capitoli: 1. Monviso, 2. Gran Paradiso, 3. Monte Bianco, 4. Cervino, 5. Monte Rosa, 6. Eiger e Oberland Bernese, 7. Otles-Cevedale,8. Marmolada, 9. Tre Cime di Lavaredo,10. Montasio-Alpi Giulie.

Marco Ferrari descrive le vallate, i paesi, i sentieri, i rifugi intorno alla montagna, e dà consigli per un approccio ponderato. A questi elementi descrittivi viene integrato il racconto di come, e in quali circostanze, sia avvenuto che ognuna delle dieci montagne più importanti delle Alpi abbia assunto la propria «riconoscibilità», i propri elementi distintivi. Ogni capitolo è un viaggio nei punti più allusivi e simbolici (anche in quelli meno conosciuti), da dove la prospettiva sulla montagna può assumere un significato culturale.

On top. Donne in montagna, Reinhold Messner

“La donna è la rovina dell’alpinismo.” Così, nel 1911, sentenziava ironico Paul Preus, il filosofo fra gli arrampicatori liberi. Cento anni più tardi, l’emancipazione femminile si è fatta strada fin lassù, mentre la competizione fra le alpiniste d’alta quota per i 14 ottomila fa notizia sui giornali.

Tanto discussa è stata la gara degli uomini sulle più alte montagne della Terra – record di altezza, speed climb, Seven Summits e i quattordici ottomila -, altrettanto illuminante è la concorrenza fra le donne. I media tendono a metterle in competizione, e a discutere animatamente le loro motivazioni, stile e addirittura morale.

Da Hettie Dyhrenfurth fino a Lynn Hill che realizza ciò che nessun uomo prima di lei è mai riuscito a compiere; da Wanda Rutkiewicz ad Angelika Rainer; da Junko Tabei, la prima donna sulla vetta dell’Everest, fino ai vertici di oggi rappresentati da Gerlinde Kaltenbrunner, Nives Meroi, Edurne Pasaban e Oh Eun-Sun, seguiamo le migliori alpiniste d’alta quota fino al momento in cui una di loro raggiunge per prima il traguardo dei quattordici ottomila. Ma ben più affascinanti delle vittorie sono per Reinhold Messner la naturalezza e la presenza fisica con le quali nel corso ultimi cento anni le donne hanno occupato questo ambiente.

Compendio di Nivologia, Renato Cresta

È un libro sulla montagna tecnico ma che si fa capire da tutti. Il testo, oltre ad essere di piacevole lettura, può essere diviso in due grosse sezioni: nella prima si parla della neve in quanto tale, del modo in cui si forma il manto nevoso, di come si evolve e di come si rapporta con l’ambiente circostante.

Nella seconda, invece, ci sono considerazioni e norme di comportamento che vogliono spingere il lettore a valutare le situazioni e aiutarlo a capire come deve agire in caso si trovi coinvolto in una valanga.

Consigliatissimo a tutti quelli che amano la montagna, che la vivono e che vogliono qualche nozione tecnica in più sull’ambiente in cui si trovano.

Heini Holzer. La mia traccia, la mia vita, Markus Larcher

Heinrich Holzer, conosciuto da tutti come Heini, è nato a Tubre nel 1945. Negli anni Sessanta ha legato il suo nome alla scena dell’arrampicata libera sudtirolese. Nonostante un fisico minuto, era alto solo 156 cm, è stato un fortissimo climber e insieme ai fratelli Messner ha aperto importanti vie, tra cui la celebre Via degli Amici sul Civetta.

La folgorazione per lo sci ripido ne farà una leggenda, oltre che un pioniere della disciplina, affrontata sempre con rigore alpinistico e senza l’uso di mezzi meccanici. Con oltre 100 prime discese sulle Alpi, tra cui vanno ricordate quella del Piz Palù, lo Sperone della Brenva, le nord dell’Aletschhorn e del Gran Paradiso, è stato fonte di ispirazione per le successive generazioni di emuli e appassionati.

Il suo stile e la sua eredità sono tremendamente attuali a oltre quarant’anni dalla morte, avvenuta in circostanze mai chiarite durante un tentativo di discesa sulla nord-est del Piz Roseg. Prefazione di Reinhold Messner e contributi di Stefano de Benedetti e Markus Holzer.

Siberia -71°. Là dove gli uomini amano il freddo, Simone Moro

Già famoso per i suoi 4 ottomila conquistati in prima assoluta invernale, nel febbraio 2018 Simone Moro ha deciso di confrontarsi proprio con il freddo. È nata così l’idea dell’ascensione del Pic Pobeda, la vetta più alta della Yakutia, in Siberia, dove si raggiungono le temperature più basse del pianeta, anche inferiori a -70°C.

Il suo racconto appassionante è pieno di sfaccettature: ci sono l’avventura e l’emozione dell’impresa, ma anche il senso profondo e filosofico della sfida al freddo, il reportage da un viaggio ai confini del mondo (dove, però, c’è persino una città di 400 mila abitanti!) e tanti sguardi inconsueti tra vita e ghiacci. Guerriero del gelo, Moro ci affascina con la sua ultima impresa, emblematica del suo modo di interpretare l’alpinismo. Un inserto fotografico arricchisce il volume.

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