La stagione fredda spesso condiziona la voglia di muoversi all’aperto. Il buio della mattina, la necessità di coprirsi più del solito e le giornate corte scoraggiano anche i più appassionati, che preferiscono attività più “indoor” alla levataccia invernale.
Eppure, cosa c’è di più bello di una passeggiata nei boschi in montagna in pieno inverno, magari sulla neve appena caduta?
L’escursionista alle prese con un trekking invernale deve però fare i conti con alcuni fattori importanti:
- La brevità delle giornate
- Il freddo
- L’orientamento
- La neve
Tali fattori sono da prendere seriamente in considerazione, così da poter godere pienamente delle nostre ore all’aperto senza fare di esse una brutta avventura da non ripetere. Fondamentali, per affrontare un trekking in pieno inverno, risultano abbigliamento e equipaggiamento. Vediamo qui sotto qualche consiglio per affrontare le camminate in montagna sulla neve!
Abbigliamento per trekking invernale
Fondamentale è affrontare il freddo adeguatamente equipaggiati, prestando particolare attenzione a coprire testa, mani e piedi. Dalla testa, infatti, si disperde la maggior parte del calore corporeo. Non mancheranno mai nel nostro zaino un buon cappello in lana o pile e due paia di guanti, così da avere sempre una riserva in caso si bagnassero.
Le scarpe saranno particolarmente curate, con un buon battistrada antiscivolo, tomaia spessa e idrorepellente e struttura robusta. Se abbiamo in programma un’intera giornata sulla neve, magari con le ciaspole, dovremo prendere in considerazione un buon paio di scarponi da montagna, con suola semirigida, bene isolati e alti sopra la caviglia così da tener lontana la neve.
Consigli
L’abbigliamento sarà a strati, di cui il primo, quello a contatto con la pelle, in grado di assorbire ed espellere velocemente il sudore verso l’esterno, mantenendo il corpo asciutto. Un buon pile o maglione di lana costituirà lo strato intermedio, isolante, sul quale aggiungeremo lo strato esterno, una giacca leggera con cappuccio, impermeabile al vento, all’acqua e alla neve, con funzione di guscio protettivo.
Una buona giacca isolante, in piumino o fibra sintetica, troverà posto nello zaino e sarà sempre pronta da indossare durante le soste lunghe o per emergenza. Sulla sua imbottitura dovremo porre particolare attenzione, in funzione delle prestazioni di cui necessitiamo. Infatti, la piuma naturale, più calda, leggera e comprimibile, ha il difetto di diventare praticamente inservibile se bagnata. La fibra sintetica, al contrario, ha raggiunto negli ultimi anni, livelli di prestazione altissima, diventando in alcuni casi un’ottima alternativa al piumino. Addirittura l’imbottitura in lana ha raggiunto altissime performance di isolamento e resistenza.
Un buon paio di pantaloni in tessuto pesante, traspirante e protettivo completeranno il nostro abbigliamento, ai quali aggiungeremo un paio di sovra pantaloni da tenere nello zaino, nel caso in cui pioggia e neve dovessero prevalere.
Accessori e Attrezzatura per trekking invernale
Da novembre a febbraio le giornate sono corte e giocoforza dovremo programmare escursioni brevi. Partiremo presto, così da poter avere tutte le ore di luce disponibili e rientrare nel pomeriggio, proprio all’ora giusta della merenda. Prenderemo comunque in considerazione l’eventualità di un ritorno al buio.
Una lampada frontale con le batterie ben cariche sarà sempre presente nello zaino di tutti i partecipanti all’escursione, ma sarà altrettanto importante essere “mentalmente predisposti” a questa eventualità così da non subire negativamente l’ansia che potrebbe scaturirne.
Tutto questo materiale ha bisogno di essere trasportato da uno zaino capiente, così da poter togliere senza problemi giacca e maglioni se ci stiamo scaldando nella salita, portare cibi calorici per la giornata e magari un thermos con the caldo per scaldare il cuore e reidratare il corpo.
In inverno, sulla neve, i sentieri scompaiono. Non vale più il principio di seguire il sentiero e prima o poi imbattersi un cartello indicatore. Dovremo allora imparare a leggere le carte topografiche, a pianificare i nostri itinerari, a leggere il territorio. Un GPS potrebbe essere d’aiuto, ma attenzione, i sentieri estivi spesso non sono percorribili in inverno.
Neve, inclinazione dei pendii ed esposizione, sono sinonimo di valanghe e il rischio zero non esiste. Quindi porremo molta attenzione nella scelta dei nostri itinerari in quota. Consulteremo il bollettino valanghe emesso ogni tre giorni dall’ARPA o dall’AINEVA e magari potremo farci aiutare da una Guida per apprendere i segreti della montagna invernale. Sulla neve saremo sempre dotati di ARTVA, pala e sonda, per poter fornire il primo soccorso essenziale a noi e ai nostri compagni in caso di travolgimento da valanga. Ci addestreremo al loro utilizzo seguendo appositi corsi e ripetendo le esercitazioni con i nostri compagni.
Non dimentichiamo il riverbero che il sole provoca sulla neve e dotiamoci di occhiali protettivi e crema solare.
Insomma, il trekking invernale, soprattutto in alta montagna e in presenza di neve, non è una “faccenda semplice”. Niente va lasciato al caso. Occorre esperienza, umiltà e tanta sensibilità alla natura e ai suoi elementi.
Ma tornare alla baita, dopo una giornata nella neve lasciando solo le grandi impronte delle ciaspole dietro di noi, è qualcosa di fantastico.
Da provare assolutamente!
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