I primi corsi di surf li avete conclusi, vi siete messi alle spalle i tavoloni da principiante, tanto comodi per i primi takeoff quanto scomodi per arrivare sul picco senza rischiare l’annegamento, e ora è giunta l’ora di valutare l’acquisto di una prima tavola da surf di livello intermedio che vi garantirà la possibilità di imparare ma sopratutto prendere più onde possibili!
Partendo da questo presupposto è giunto il momento di iniziare a capire le principali geometrie che fanno la differenza quando si impara come scegliere la tavola da surf!
Tenete sempre conto che una tavola può davvero essere costruita con una miriade di forme e geometrie differenti, ogni sheper custodisce i suoi segreti e addentrarsi sarebbe impossibile in un solo articolo. Oggi vedremo le basi delle quattro principali: i tail (ovvero le forme della coda), i bordi, i bottom contours (le geometrie del fondo della tavola) e i rocker.
I Tail
Sul mercato si trovano una miriade di tail shape; queste diversità sono il risultato di anni di tentativi fatti da shaper di mezzo mondo. L’immagine che vedete, a parer mio semplice e comprensibile, pubblicata da beachbaby.net, mostra 8 tail shape. Oggi vediamo i tre principali.
Round Tail: Questo shape consente più facilità nel manovrare grazie alla linea morbida di curvatura. Il maggior volume consente un maggior “sollevamento” della coda (galleggia di più), mantenendo però una buona anderenza anche su onde ripide. Direi un ottimo alleato in tutte le condizioni.
Square e Round square Tail: Lo si trova con angoli “appuntiti” ma più frequentemente con angoli leggermente arrotondati. Questo tipo di coda risulta più ampia e i suoi angoli accentuati svolgono la funzione di perno nel momento in cui si curva: è così precisa che alle volte rischia di frenare la surfata se non utilizzata nel giusto modo. La versione roud square è certamente più permissiva.
Pintail e Rounded Pintail: Tail estremamente adatto a condizioni di onda potente. La sua forma gli permette di essere estremamente veloce, mantenendo un buon controllo. La farà da padrona nelle località dove onde potenti e tubanti richiedono l’utilizzo di un tail in grado di “scappare” accellerando rapidamente, senza sacrificare controllo e tenuta di direzione. La versione Roud Pintail consente un utilizzo più polivalente e di facile conduzione, pur rimanendo un’ottima soluzione per onde ripide e potenti.
I bordi
Altro elemento strutturale estremamente importante, di bordi ne troverete molti. Vediamo oggi le regole principali che determinano il loro funzionamento.
Possiamo dividerli in due macro categorie, Soft Rail e Hard Rail, ed entrambi chiaramente possono essere più o meno sfinati.
La differenza sta nella curvatura o caduta del bordo e come questa viene realizzata. In generale si può dire che il bordo morbido (soft rail) si trova ad esempio nei longboard, poiché privilegia la galleggiabilità e di conseguenza permette una maggiore facilità nel mantenere velocità in uscita dalle curve. Un bordo più “netto” (hard rail) viene spesso realizzato su tavole performanti e consente manovre radicali con un’ottima tenuta concedendo però poco margine d’errore.
All’interno di queste due macrocategorie troviamo le “percentuali”, ovvero le geometrie dei bordi in base alla loro “caduta”. Poiché il discorso si fa complesso, ho preferito riprendere un’immagine di boardcave.com, sito specializzato, che sarà sicuramente di più facile comprensione.
Bottom Contours
Quando parliamo di bottom contours intendiamo le geometrie con cui viene realizzata la parte della tavola a contatto con l’acqua (bottom). Dovrete osservare il bottom della tavola sdraiandola e guardando in direzione punta/coda o viceversa.
Fondamentali per l’idrodinamica e per l’intera stabilità della tavola stessa, le diverse forme, che vedremo tra poco, hanno la funzione di gestire l’incanalamento dell’acqua dalla punta verso la coda seguendo i due fattori principali, spinta e attrito.
Spiegandolo in maniera davvero semplicistica potremmo dire che la spinta verso l’alto è resa possibile dalla realizzazione di “conche”, come se si guardasse un cucchiaio rovesciato, alternate a punti piatti o addirittura convessi, questi’ultimi definiti punti di attrito. L’insieme di queste forme determinerà il comportamento e lo scorrimento della tavola sull’onda. E’ stata dura ma ho cercato di spiegarvelo con parole comprensibili. 🙂
Le forme principali sono tre e ognuna di esse privilegia una funzione:
- Piatta: Fondo molto veloce ma con controllo praticamente nullo. La spinta verso l’alto determina una difficile manovrabilità. La sua funzione è dare velocità alla tavola.
- Concava: Ottima spinta verso l’alto e buon controllo anche in fase di curva. Grazie al profilo concavo anche il bordo della tavola potrà affondare maggiormente nell’aqua. Frenante.
- Convessa: Agevola il passaggio da un bordo all’altro, la si utilizza per tenere alti i bordi ad esempio nei longboard o in coda alle tavole shortboard per aumentare il controllo del tail.
Come avrete capito, è necessario mischiare queste geometrie per ottenere un fondo performante su vari aspetti. In queste geometrie e nella loro unione sono racchiusi gran parte dei segreti gelosamente costoditi dagli shaper di mezzo mondo.
Ancora una volta bordacave.com ci viene incontro con un’immagine alquanto esplicativa.
Il Rocker
Siamo giunti all’ultima geometria fondamentale della vostra tavola, il rocker! Per rocker si intende la curvatura della vostra tavola da punta a coda se la si osserva di profilo. La sua funzione principale è di adattare la tavola alla forma concava dell’onda sopratutto in fase di take off.
Il rocker determina anche la capacità della tavola di curvare più o meno rapidamente e la sua velocità, sopratutto in remata.
Questo è il motivo per cui tavole per onde ripide di solito hanno un rocker molto accentuato, in grado di garantire un takeoff morbido anche in condizioni di onda ripida e permettono curve più veloci.
Di contro, le tavole con rocker estremamente piatto hanno più galleggiabilità e sono quindi in grado di generare una maggiorre velocità sopratutto in remata, caratteristica fondamentale per poter prendere onde piccole e poco potenti, spesso consuetudine del nostro amato mar Mediterraneo.
Questo è tutto! Avete ora in mente le principali caratteristiche: scegliete bene! Il mio consiglio è di informarsi il più possibile. Storfit vi affianca con il suo team di esperti…provare per credere!
Che dire… buona estate e buone onde!
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Thanks to: Mattia Bellotti