Vestirsi a strati in montagna

Il comfort in montagna è tutta una questione di strati. Bisogna saper scegliere il capo giusto in base alle proprie esigenze e rispettando i dogmi del sacro rito della vestizione a cipolla.

Ormai lo sanno anche i muri: quando si pratica attività fisica all’aperto, in qualunque stagione, ci si deve vestire a strati. Tanto per cominciare è bene specificare che l’isolamento dei tessuti, a parità di peso, è maggiore se gli strati sono numerosi e leggeri piuttosto che pochi e pesanti. Questo vuol dire che i cosiddetti “layer” sono davvero importanti per poterci permettere di vivere una giornata outdoor nel comfort più assoluto.

Ripetiamo insieme il “mantra” che tutti gli amanti dell’outdoor devono recitare sempre: “Base layer sempre a contatto con la pelle, middle layer isola e tiene caldo e outer layer ci protegge dal vento e dall’acqua.

L’abbigliamento sportivo da outdoor, infatti, è composto da una serie di indumenti con funzioni diverse, i quali devono essere leggeri e pratici da indossare, così da poter assecondare le varie situazioni climatiche che potremmo incontrare durante una giornata di sport.

Il base layer

Partiamo dal primo strato, o “base layer”. Comprende tutti quegli indumenti che si devono indossare a contatto diretto con la pelle: maglia termica, pantaloni termici, calze e reggiseni sportivi. La sua funzione è fondamentalmente quella di tenere la pelle asciutta, favorendo la traspirazione del sudore e di conseguenza la termoregolazione.

La ricerca delle principali aziende ha messo a punto tessuti sempre più performanti e si tende ora a lavorare, oltre che sui filati, anche sulla struttura dei tessuti stessi. Inoltre, esistono base layer abili a lavorare e vascolarizzare anche la muscolatura in maniera particolare, con pesi differenti da utilizzare a seconda della stagione e della sensibilità personale.

Il middle layer

Il lungo processo di vestizione continua poi con il “middle layer”. Infatti, per star bene durante ogni tipologia di escursione, il corpo deve mantenere la giusta temperatura: né troppo caldo, né troppo freddo, ed uno o più strati termici intermedi sono la soluzione. Tuttavia, in questo caso non esiste un prodotto più consono di altri: andiamo dal micro piumino al windstopper passando per il pile.

Infatti, anche per quanto riguarda lo strato intermedio, il peso può variare di parecchio. Tutto dipende dalla personale percezione delle temperature e dal proprio livello di sudorazione. Anche in questo caso, però, la traspirazione dei materiali è fondamentale, per permettere al primo strato di lavorare nel modo corretto.

Outer layer

Infine, per poter combattere le intemperie esterne, gli sportivi devono difendersi utilizzando un “outer layer”. Vento, pioggia e neve: la funzione principale del terzo strato è quella di mantenere il calore all’interno degli indumenti, isolando dal freddo e dall’aria esterna. È fondamentale, inoltre, che questo strato sia completamente idrorepellente, così da permettere al corpo di rimanere asciutto anche dopo il contatto con la neve. Il consiglio è quello di acquistare capi in Gore-Tex (o simili) con cerniere termosaldate e prese d’aria apribili. Per quanto riguarda la giacca, è opportuno specificare che il suo valore viene misurato in colonne d’acqua: un capo con una colonna d’acqua di 10000 mm è pressoché totalmente idrorepellente.

Il vantaggio di vestirsi a strati è che si possono gestire gli strati a seconda della necessità, mettendo o togliendo capi se si suda, se ci si ferma al freddo, se c’è vento o neve o pioggia e così via.

L’importante, sempre e comunque, è evitare il cotone e scegliere tessuti tecnici adatti alla stagione e al tipo di attività che si vuole praticare. In particolare per il base layer a contatto con la pelle.

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